Le playlist bottate sono raccolte musicali su piattaforme di streaming come Spotify che includono ascolti generati artificialmente, spesso attraverso bot o utenti falsi. Questo fenomeno è nato dall’aumento della competizione nel mondo musicale digitale, dove gli artisti lottano per ottenere visibilità e monetizzazione. Le playlist con molti follower e ascolti possono spingere un brano verso il successo, attirando l’attenzione di etichette e promotori.
Perché esistono queste playlist?
Il motivo principale è economico. Gli streaming falsi aumentano i numeri degli artisti, facendoli apparire più popolari di quanto non siano realmente. Questo può ingannare gli algoritmi delle piattaforme e portare a più visibilità, purtroppo, a scapito degli artisti onesti.
Come individuare le playlist bottate

Individuare una playlist bottata non è semplice, ma esistono strumenti utili per farlo. Uno dei migliori è artist.tools, una piattaforma che aiuta gli artisti a verificare l’autenticità delle playlist e dei loro ascolti.
Con artist.tools puoi analizzare:
- La qualità dei follower della playlist.
- La distribuzione geografica degli ascoltatori.
- L’engagement reale rispetto al numero di ascolti e follower.
Utilizzando questi dati, è possibile identificare pattern sospetti che indicano l’uso di bot, come un numero di follower sproporzionato rispetto agli ascolti reali o provenienza da Paesi in cui l’artista ha poca visibilità. In questo modo, gli artisti possono evitare di investire tempo e risorse in playlist fraudolente, concentrandosi su strategie di promozione genuine.
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Conclusione
Le playlist bottate rappresentano una sfida nel mondo della musica in streaming. Tuttavia, grazie a strumenti come artist.tools, gli artisti possono proteggere il loro lavoro e puntare a crescere in modo autentico. Mantieni alta la qualità della tua musica e della tua promozione!