Per oltre vent’anni, Google è stata il cuore pulsante di Internet. Ogni ricerca significava clic, traffico e miliardi di dollari in pubblicità. Oggi però il colosso di Mountain View ha scelto una strada rischiosa: introdurre gli AI Overviews, riassunti generati dall’intelligenza artificiale che riducono la necessità di cliccare su link esterni. Una decisione che mette in gioco un business da 238 miliardi di dollari. Visione strategica o suicidio digitale?
Il rischio degli AI Overviews per Google
Con gli AI Overviews, Google risponde direttamente alle domande degli utenti, senza dover passare da siti terzi o risultati sponsorizzati. È un cambiamento epocale: meno clic significa meno annunci visualizzati e, quindi, meno ricavi.
Secondo alcuni analisti, è la prova che Google sta cannibalizzando volontariamente la propria fonte principale di guadagno per non lasciare spazio a rivali come ChatGPT o Perplexity.

Kodak e la lezione mancata
La storia ci offre un monito chiaro. Kodak inventò la fotografia digitale nel 1975, ma decise di nasconderla per proteggere le vendite di pellicole. All’epoca controllava il 95% del mercato, ma nel 2012 dichiarò bancarotta. Un caso emblematico di azienda che non ha saputo auto-disruggersi per tempo.
Netflix: l’arte di mangiare se stessi
Netflix, invece, fece l’opposto: quando il 90% dei suoi ricavi arrivava dai DVD, scelse di puntare sullo streaming e di cannibalizzare il proprio core business. Oggi è più grande di Disney, Warner e Paramount messi insieme. Google sembra voler seguire quella logica: “meglio distruggere noi stessi piuttosto che farci distruggere da altri”.
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Una trasformazione culturale
Non si tratta solo di soldi: è una nuova cultura della ricerca. Con gli AI Overviews, gli utenti non vogliono più dieci link blu, ma risposte già pronte, contestualizzate e personalizzate. È lo stesso shift che ha trasformato la musica da CD a Spotify e i film da Blockbuster a Netflix.
La guerra della ricerca AI
Google non è sola. OpenAI prepara la sua ricerca conversazionale, Perplexity cresce rapidamente, e nuove startup stanno reinventando il modo in cui navighiamo. La domanda non è se la ricerca cambierà, ma chi controllerà la porta d’accesso al web nei prossimi dieci anni.
Conclusione
Google sta scegliendo di rischiare: perdere miliardi di pubblicità oggi per garantirsi la sopravvivenza domani. Ma è una scommessa pericolosa: se gli utenti si sposteranno in massa su alternative, l’effetto Kodak sarà dietro l’angolo.La verità è che siamo davanti a una delle più grandi trasformazioni digitali degli ultimi vent’anni. E il finale non è ancora scritto.